Uno, 40 anni per l’icona Fiat

Stellantis festeggia la Fiat Uno, sottolineando come l'innovazione tecnologica sia stata fondamentale per la progettazione e la produzione della Fiat Uno, iconica vettura nata 40 anni fa. A condurre questo viaggio nel passato e nel futuro è Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth), L’innovazione tecnologica è il filo conduttore che lega i 40 anni della Fiat Uno, come dimostra il suo spettacolare esordio davanti alla stampa internazionale il 19 gennaio 1983 a Cape Canaveral (Stati Uniti), la città simbolo della conquista dello spazio.

La Fiat Uno rappresenta infatti una svolta epocale per il settore automotive, grazie all'ampio utilizzo dei robot nel processo produttivo, ad un nuovo e fecondo rapporto tra il Centro Stile e l'Ingegneria e all'affermazione di quello che oggi definiamo Design Funzionale.

La Fiat Uno è stata progettata per ottenere il massimo livello qualitativo, quello che ci si aspetta dal modello più innovativo del segmento. Il salto di qualità è stato notevole, come dimostra l'ingente sforzo finanziario: cinque anni, tra studio e progettazione, con uno stanziamento di circa 1.000 miliardi di Lire, che ne fanno l'investimento più importante effettuato da Fiat fino ad allora. Con la Fiat Uno prende forma una nuova concezione della produzione, che sfocerà nella Fabbrica Integrata, sempre più rivolta verso una maggiore flessibilità. Fulcro di questa filosofia industriale è il Robogate, un sofisticato sistema di produzione progettato dalla Comau, azienda leader del Gruppo Fiat nell'automazione, per l'assemblaggio delle scocche delle automobili, che si basa principalmente su un preciso sistema di saldatura a punti per ogni singolo pezzo della vettura.

Il debutto del Robogate avviene nel 1978 presso lo stabilimento di Rivalta per la produzione della Ritmo, ma viene ben presto adottato dagli stabilimenti di Mirafiori e Cassino. A beneficiarne sarà proprio la Fiat Uno, che potrà contare sulla precisione di decine di robot per le fasi di assemblaggio, saldatura e verniciatura, migliorando significativamente l'uniformità e la qualità della produzione. La Fiat Uno non rappresenta soltanto una rivoluzione del Manufacturing poiché con essa cambia l'intero modo di concepire, sviluppare e produrre un'auto. Dai tavoli da disegno al CAD fino alla fabbrica: tutto diventa un continuum ed è gestito da un'unica regia. Oggi reti dedicate e connessioni hardware collegano le diverse aree dello stabilimento, ma domani sarà proprio il concetto di "Internet of Things" a dominare, creando un dialogo tra le macchine per raggiungere la maggior flessibilità possibile. Ciò permetterà di costruire auto per ogni continente e per ogni cultura nella maniera più efficiente e sostenibile.

La storia della Fiat Uno è strettamente legata al motore FIRE, un gioiello ingegneristico italiano prodotto per 35 anni in oltre 23 milioni di unità. Il nuovo motore, più compatto, leggero e semplice nella filosofia costruttiva, rappresenta un progetto di grandissima longevità e ingegneria motoristica che è entrato nell'immaginario collettivo come sinonimo di affidabilità e qualità. Per la realizzazione del nuovo motore FIRE, la Fiat ha creato l'avveniristico stabilimento di Termoli 3, che utilizza anche il sistema Robogate per l'assemblaggio delle scocche delle automobili. Grazie all'ampio utilizzo dei robot nel processo produttivo, la produzione diventa più uniforme e di alta qualità.

Con la Fiat Uno, anche il modo di progettare le vetture subisce una rivoluzione. Il disegno assistito dal calcolatore permette una precisione e una riduzione a zero delle tolleranze che erano contemplate nel disegno manuale e sempre passibili di qualche errore umano. Il rapporto tra il Centro Stile e l'Ingegneria cambia e inizia a ricercare soluzioni capaci di coniugare il design con la funzione, la bellezza estetica con la razionalità. Gli anni '80 sono caratterizzati dal mostrare componenti comuni o parti modulari che serviranno a costruire altri veicoli, anche di marchi diversi. Il Centro Stile della Fiat diventa uno studio di design multibrand, grazie al coordinamento dello stile dei marchi del Gruppo, e acquista una posizione ben integrata nella grande direzione tecnica, ovvero quella che oggi si definisce Direzione Ingegneristica. In questa vera e propria fucina di idee innovative si sviluppa anche un dialogo continuo con le carrozzerie di allora, tra cui la neonata Italdesign di Giorgetto Giugiaro, che firmerà proprio il design della Fiat Uno, e gli atelier Bertone, Pininfarina e lo studio Idea Institute, che nascerà poco dopo. La Fiat Uno rappresenta quindi un importante passo avanti nell'innovazione tecnologica e nella progettazione delle automobili. Grazie alla collaborazione tra il Centro Stile e l'Ingegneria, la vettura presenta un design accattivante e funzionale, con soluzioni innovative e di alta qualità. Il motore FIRE, in particolare, rappresenta un vero e proprio gioiello ingegneristico italiano, che ha fatto la storia dell'automobilismo mondiale.

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